Nel mondo digitale interconnesso di oggi, la sicurezza informatica è una necessità critica, non un semplice valore aggiunto. Per le Piccole e Medie Imprese (PMI), che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana ed europea, la cybersecurity non può più essere trascurata. Dati, reputazione, continuità operativa e conformità normativa dipendono ormai da un’adeguata protezione digitale.
Tuttavia, molte PMI continuano a sottovalutare il rischio cyber, pensando di essere troppo piccole per essere bersagli interessanti. Niente di più falso: oggi le PMI sono spesso considerate dai cybercriminali “l’anello debole” della catena digitale. Più vulnerabili e meno protette delle grandi aziende, sono diventate uno dei target preferiti.
Il contesto italiano: cosa ci dice il Rapporto Clusit 2025
Il 𝗥𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗖𝗹𝘂𝘀𝗶𝘁 𝟮𝟬𝟮𝟱, pubblicato dall’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, offre una panoramica dettagliata sull’evoluzione della sicurezza informatica in Italia e nel mondo: questo documento evidenzia l’urgenza per le 𝗣𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗲 𝗲 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗲 𝗜𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲 (𝗣𝗠𝗜) italiane di adottare misure di protezione adeguate, in risposta all’aumento degli attacchi informatici e alla crescente sofisticazione delle minacce.
Tra il 2020 e il 2024, in Italia sono stati rilevati 𝟵𝟳𝟯 𝗶𝗻𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶, di cui 357 solo nell’ultimo anno.
I tipi di attacco più comuni:
- Malware (38%)
- DDoS (21%)
- Vulnerabilità non corrette (19%)
- Phishing e social engineering (11%, +35% rispetto al 2023)
Nonostante questo scenario, solo il 12% delle PMI italiane dispone di un team interno dedicato alla cybersecurity.
I 5 errori più comuni nella sicurezza IT
Molti incidenti potrebbero essere evitati se non si commettessero alcuni errori basilari. Ecco i più diffusi:
1. Password deboli e riutilizzate
Uno degli errori più frequenti e pericolosi è l’utilizzo di password troppo semplici o, peggio ancora, utilizzate su più account. Frasi come “123456” o “password” sono ancora sorprendentemente diffuse, rendendo estremamente semplice il lavoro degli hacker.
Come proteggersi:
- Usa password lunghe, complesse e uniche.
- Gestiscile con un password manager affidabile.
- Abilita l’autenticazione a due fattori (2FA).
2. Software e sistemi non aggiornati
Molti attacchi informatici si basano su vulnerabilità già note, che potrebbero essere facilmente risolte semplicemente aggiornando il sistema operativo o i software utilizzati. Purtroppo, la trascuratezza o la mancanza di tempo portano spesso a ignorare notifiche importanti di aggiornamento.
Cosa fare:
- Abilita gli aggiornamenti automatici.
- Verifica regolarmente la presenza di patch critiche.
- Non dimenticare dispositivi di rete, stampanti, router e IoT.
3. Cadere nel phishing e truffe online
Il phishing è una delle tecniche più diffuse ed efficaci per carpire dati sensibili. Si presenta sotto forma di email, SMS o siti web apparentemente legittimi, ma creati ad arte per ingannare l’utente. Anche gli utenti esperti possono cadere nella trappola se non prestano attenzione ai dettagli.
Contromisure:
- Non cliccare su link sospetti.
- Verifica sempre l’URL dei siti prima di inserire dati.
- Usa strumenti avanzati di email filtering e antiphishing.
4. Scarsa consapevolezza del personale
Il fattore umano è spesso l’anello debole della catena della sicurezza. Anche i migliori sistemi possono fallire se le persone che li utilizzano non sono consapevoli dei rischi e delle buone pratiche da adottare.
Soluzioni efficaci:
- Organizza sessioni di formazione periodiche.
- Simula attacchi phishing per aumentare la consapevolezza.
- Promuovi una cultura aziendale orientata alla sicurezza.
5. Mancanza di un piano di risposta agli incidenti
Anche con le migliori misure preventive, gli incidenti informatici possono comunque verificarsi. Non avere un piano strutturato per affrontare questi eventi può causare gravi danni, sia in termini economici che di reputazione.
Come prepararsi:
- Definisci un piano di risposta (IRP) con ruoli e procedure.
- Fai simulazioni di crisi informatica.
- Documenta tutto e aggiorna il piano periodicamente.
Le minacce silenziose che le PMI ignorano (ma non dovrebbero)
Evitare gli errori più comuni in materia di sicurezza IT è il primo passo per costruire una solida difesa contro le minacce digitali. La prevenzione resta l’arma più efficace: investire in formazione, mantenere sistemi aggiornati, adottare strumenti di protezione adeguati e pianificare attentamente la gestione delle emergenze è fondamentale per ridurre i rischi e tutelare il proprio patrimonio digitale.
La sicurezza informatica non è un traguardo, ma un processo continuo: restare vigili e aggiornati è l’unico modo per stare al passo con un panorama di minacce in costante evoluzione.